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Edizione 2013

 
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ANNO XXIV N. 34 (2013) 

EDIZIONE ON LINE

Registrato al Tribunale di Firenze il 24 Aprile 1990 al n. 3961. Casella Postale 1215 - 50100 Firenze

direttore ALESSANDRO MAZZERELLI

 
 
     
  Vergogna ad Arezzo: 469 euro al mese di pensione dopo 28 anni di lavoro  
 

La sig.ra Ilva Dahlke di Arezzo, 67 anni, tedesca di nascita, ma da ben 40 anni residente in Toscana, ci ha raccontato la sua allucinante vicenda: dopo aver svolto per ben 28 anni il suo lavoro di insegnante di scuola superiore, alla fine dell’anno appena trascorso le è stato comunicato che l’ammontare della pensione a cui ha diritto è pari alla ridicola cifra di 469 Euro al mese, ovvero meno della pensione minima!

 

Questo è quello che si merita da questo stato di parassiti e sfruttatori chi onestamente si guadagna da vivere ogni giorno offrendo un servizio alla collettività: purtroppo poche speranze vengono anche dalle istituzioni locali, sempre pronte a sostenere in ogni modo possibile le necessità dei “poveri” extracomunitari, ma mai quelle dei nostri Ultimi, tra cui certamente rientra la signora in questione, che si ritrova nell’impossibilità di far fronte ad affitto, bollette, cibo e spese mediche.

 

Chi volesse e potesse aiutare la sig.ra Ilva Dahlke può contattare il MAT – Movimento Autonomista Toscano tramite e-mail all’indirizzo info@mat-toscanalibera.org o telefonando al numero 339/7686685.

Arezzo, 20 gennaio 2013

 

 
  Diventiamo tutti clandestini!  
 

Prendiamo atto dello stanziamento per il 2013 da parte del Ministero della Salute di 30 milioni di Euro per l’assistenza sanitaria agli extracomunitari privi di permesso di soggiorno, ovvero clandestini.

Ciò accade mentre sappiamo già con certezza che i tagli alla sanità pubblica nello stesso 2013 ammonteranno ad almeno 1,6 miliardi di Euro, tagli i cui effetti già si fanno pesantemente sentire con la cancellazione di vari presidi ospedalieri, come ad esempio la annunciata chiusura dell’ospedale di San Marcello Pistoiese.

 

Il MAT – Movimento Autonomista Toscano invita dunque tutti i cittadini a stracciare quanto prima i documenti di identità, per poter accedere così alla vasta gamma di servizi concessi a chi soggiorna sul nostro territorio nella clandestinità, come fanno annualmente migliaia di extracomunitari.