in massa gli extracomunitari che ci serviranno per rilanciare la lotta di classe, disarticolare l’Occidente e la Chiesa Cattolica”. (Campi Bisenzio (Fi) Festival Nazionale de “L’Unità” del 1988).

A quel tempo nel Nord Italia era già presente la Lega, che si stava configurando secondo la strategia di Umberto Bossi, che ci apparve molto lontana dall’aspirazione genuinamente autonomista che vedeva il deputato valdostano Bruno Salvadori – sin dal 1978 – proporre una sorta di “Lega” fra i Movimenti Autonomisti, sovrani e con pari dignità politica, operanti nei 9 stati regionali che avrebbero suddiviso la regione geografica italiana, inclusa l’idea di restituire il Sud Tirolo all’Austria e recuperare dalla Jugoslavia almeno l’Istria. Bossi, al contrario, asservì i Movimenti Autonomisti alla Lega Lombarda, che di fatto divenne egemone, salvo un’autonomia, più teorica che pratica, al Veneto. La linea politica della Lega Nord, che sin dalla denominazione si contrapponeva la Sud e al Centro, definiva gli abitanti dei due terzi dell’Italia, con malcelato disprezzo, dei “terroni”. E non sarà forse la guerra ai “terroni”, che caratterizzerà la Lega Nord fino a tutti i primi anni novanta ?

Chi scrive , fedele alla Profezia milaniana dei “Ventimila Sammarini” e all’accordo con Bruno Salvadori a fronte della criminale e cinica strategia comunista di cui, con l’invasione cinese di San Donnino e di Prato, si vide il concreto attuarsi, con viva sofferenza trasformò l’allora Movimento Solidale - coerentissimo al Decalogo di Barbiana e all’intero impianto profetico del Profeta di Dio Don Lorenzo Milani – in Movimento Autonomista Toscano, lo statuto del quale incarna comunque il Decalogo di Barbiana . Come avevamo previsto, i cattocomunismi si impossessarono del nome e di tutte le coerenti intuizioni del Movimento Solidale di cui, ad esempio, le definizioni: “Commercio equo e solidale”, “Banca Solidale”, “Credito Solidale”, “Commercio Solidale” sono certamente una appropriazione indebita tratte da “Il Solidale”, la rivista trimestrale del Movimento.

Il M.A.T. (Movimento Autonomista Toscano), in una regione politicamente difficilissima come la Toscana, si è trovato a scontrasi non soltanto con l’egemonia economica e culturale dei comunisti e dei loro alleati cattocomunisti alla Matteo Renzi, ma anche con i “leghisti” che, strutturati nella Lega Nord, provocarono con noi una gravissima conflittualità.1

I tremendi sacrifici, che senza alcun aiuto economico hanno visto il M.A.T. presentare le liste

ovunque è stato possibile, non avevano lo scopo di sistemare dei bellimbusti nelle poltrone del potere, ma quello di dare – con anticipo di decenni su i “5 Stelle” – un coerente ed insuperabile messaggio etico, mediante l’immortale ed universale Decalogo di Barbiana.

Visto i trascorsi, è stato un fulmine a ciel sereno, l’invito di Roberto Maroni a partecipare al Congresso della Lega del 15 dicembre 2013. A dire il vero rimasi molto perplesso... fra l’altro uscendo da un’operazione, andare a Torino non era una passeggiata … Anche se in qualche modo ci conoscevamo mi presentai da milaniano, a carte scoperte, lasciando le nostre pubblicazioni più qualificanti alla Segreteria del Congresso, affinché fossero consegnate a Roberto Maroni. Qualche giorno dopo la elezione a Segretario di Matteo Salvini, anziché un’eventuale risposta e commento di Roberto Maroni mi arrivò una e-mail di Salvini che mi ringraziava per la consegna delle pubblicazioni e si riprometteva di leggerle. Ne presi atto e dopo qualche altro laconico contatto non ne seppi più niente…

Venendo alle “alleanze” fra autonomisti e centralisti non vediamo cosa abbia a che fare il deciso centralismo francese dei “lepenisti” con il federalismo che dovrebbe contraddistinguere la Lega, fermo restando le sacrosante battaglie della Le Pen. Insomma, si comprende l’alleanza anche stretta fra i neofascisti di Fratelli d’Italia e la Le Pen, ma non con la Lega. Ciò, ovviamente, non toglie la necessità della vicinanza strategica con tutte le forze che si oppongono all’invasione extracomunitaria e al mondialismo a livello di “parlamento” europeo, ma la difesa delle identità dei popoli è tutt’altra cosa , a cominciare dall’autonomia corsa…

L’attuale situazione è gravissima. L’invasione extracomunitaria continua praticamente indisturbata. Occorre che il popolo che vuol difendere la propria identità scenda in piazza, non in una, ma in tutte le piazze possibili. Per ottenere questo risultato è necessaria una mobilitazione di tutti gli Autonomisti, Federalisti, Indipendentisti. Al momento le manifestazioni – incredibile ma vero – sono in mano ai clandestini che pretendono i “diritti”….

In questo momento è assolutamente necessaria una Lega nella quale confluiscano anche i Movimenti Autonomisti del Sud Italia, un’organizzazione che si spezza a metà della regione geografica italiana non serve !!! Comprendiamo la diffidenza, ma in questo momento è in gioco l’identità di tutti !!!

E qui si torna e si conclude con noi, escludere la grande testimonianza del Movimento Autonomista Toscano, che non ha mai chiesto nulla e non chiede nulla e che è portatore della sterminata grandezza delle Profezie milaniane, è gravissima irresponsabilità politica che in questo momento rasenta la follia …

 

Alessandro Mazzerelli

 

SAGGEZZA POPOLARE

03.marzo

 

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