si riducono alle sole materie, pur se certamente importanti, dei beni culturali e paesaggistici e della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema.

Una autonomia assolutamente insufficiente per una terra che – è bene ricordarlo – vede l’elevatissimo dato di una pressione fiscale per ogni cittadino pari a 9.500 euro di cui 7.500 circa da destinare allo stato e solo le briciole a regione ed enti locali, nonché un residuo fiscale di 8,3 miliardi di euro ovvero circa 2.000 euro pagate dai Toscani e che ai Toscani non ritornano in alcun modo perché si volatilizzano nel carrozzone centralistico romano.

Una autonomia quindi non solo insufficiente ma puramente di facciata visto che – ci chiediamo – con quali risorse si intende garantirla e svilupparla, visto che – come dimostrano i suddetti dati economici - ogni Toscano dà allo stato centrale ben più di quanto riceve?

A ciò aggiungiamo una Unione Europea che soffoca le autonomie con le proprie direttive dettate dalle oligarchie mondialiste, dall’alta finanza parassitaria e dal sistema bancario.

Noi vogliamo la vera Autonomia, noi vogliamo che quanto pagato dai Toscani ritorni ai Toscani, vogliamo che la Toscana tutta si regolamenti da sola, vogliamo che sia finalmente sovrana e libera dal giogo decisionale, fiscale e legislativo di Roma e di Bruxelles.

Il primo passo – lo ribadiamo - non può che essere lo svolgimento di un referendum, come previsto dallo Statuto regionale e sulla falsariga dei referendum che si terranno prossimamente in Lombardia e in Veneto, con l’obiettivo minimo di renderla una regione a “Statuto Speciale” sul modello di quelle già presenti all’interno della regione geografica italiana.

SAGGEZZA POPOLARE

03.marzo

 

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