Il fatto che i due più grandi profeti cattolici del secolo scorso, di cui ho avuto l’immeritata sorte di esserne un modesto testimone, puntino diritto, a quarant’anni e a cinquant’anni di distanza da quelle Profezie, alla situazione storica che è sotto gli occhi di tutti, è il segno oggettivo della loro fondata Verità. Non ci sono ancora i “ventimila sammarini”, ma ci sono in piedi dei micidiali imperialismi, in lotta per l’imperialismo complessivo : il mondialismo, da cui si generano le guerre che non sono affatto “guerricciole”. Non credo, infatti, che si possa definire una guerricciola quella arabo-israeliana, che martirizza in questi giorni Gaza. La soluzione? Certamente quella intuita dal Profeta di Barbiana, per altro figlio di madre ebrea… Ma costruire i “sammarini” in Terra Santa che vuol dire ? Vuol dire, semplicemente, dare uno Stato omogeneo ai palestinesi che, con muro o senza muro, rispetti la sovranità israeliana che è nata come è nata … grazie agli imperialismi inglese e amerikano. E Gerusalemme ? Non ci sono dubbi che dovrebbe essere una Città Stato. La guerra in Iraq non è forse attenuabile, se non del tutto risolvibile, con tre Stati ? Uno sciita, uno sannita e uno curdo… E in Libia, dopo aver rovesciato, per mere ragioni imperialiste della Francia e dell’Inghilterra, il “nostro amico” Gheddafi, che - come da tradizione italica è stato tradito - non c’è forse bisogno di dividere la Cirenaica dalla Tripolitania ? Non si finirebbe più… vale per tutto il mondo il fulminante chiarimento milaniano : “I pigmei vogliono stare nudi sugli alberi ? Che ci stiano! E si costituisca il libero Stato dei pigmei”. Come si vede, sia l’Autonomismo che l’Indipendentismo, rispondono ai sacrosanti diritti di ogni popolo e di ogni uomo. Nessuno dovrebbe imporre la grande porcheria dell’Europa della banche, delle Logge e delle multinazionali e chi l’ha imposta non può essere che un impostore. Manca e si vede, la realizzazione dell’Europa dei Popoli che dobbiamo costruire sulle auspicabili macerie dell’attuale mostruosità, la strada ce la indicano gli eroici sforzi dei popoli che si vogliono liberare: i baschi, i catalani, gli scozzesi, i sardi, i corsi… Ma purtroppo manca fra noi Autonomisti e Indipendentisti un necessario coordinamento che ci porti a combattere seriamente questa Europa, così come manca per combattere questa immonda Italia.

 

Ricordo con nostalgia e fedeltà il Patriota Bruno Salvadori, il toscano padre dell’Autonomismo, al di fuori delle zone etniche di confine, conosciuto nel 1978 – non so se prima o dopo Umberto Bossi - che sull’autonomismo indipendentista aveva idee molto chiare. Con un incontro e una sequela di telefonate interurbane, si giunse ad una condivisa e fraterna conclusione. L’Italia doveva dividersi in 9 “sammarini”, 11 comprendendo la Repubblica di San Marino e il Vaticano, così come fu reso di pubblico dominio su “La Repubblica” del 16 ottobre 1990. Lo strumento, mi disse che poteva essere una “Lega” degli Autonomisti, ognuno padrone a casa propria, con delega a due persone per un Consiglio “operativo” contro il centralismo romano, da attivare, in particolare, in vista delle elezioni politiche. La Presidenza del “consiglio autonomista” doveva essere a girare fra tutti i Movimenti Autonomisti o Indipendentisti aderenti, con durata annuale o biennale. Salvadori muore a seguito di un incidente stradale nel 1980 ed io dei 9 “sammarini” italiani non ne seppi più nulla, ma mantenendo, come per don Milani e don Giussani, fedeltà alla parola data, riproposi la questione alle Elezioni Amministrative di Firenze del 1985. Purtroppo il “mondo autonomista” è sempre stato infestato da molti opportunisti, arrampicatori e ricercatori di poltrone e di sgabelli, nonché da autentici imbecilli… La situazione di scontro e di confusione era tale che Bossi, promuovendo una Lega “centralista”, non seguì certamente Bruno Salvadori, ma va riconosciuto che senza una decisione di quel genere, in quell’epoca, un’alleanza autonomista, sarebbe stata molto problematica.

 

Oggi il quadro interno è drammaticamente mutato, non soltanto per la miseria, la disoccupazione giovanile e i conflitti internazionali a cui abbiamo accennato, ma per l’incredibile successo del “cattocomunismo”, che ha portato alla Presidenza del Consiglio il bischerino, opportunista, vanaglorioso e bugiardino Matteo Renzi. Sul comunismo e la sua casta che ne hanno determinato il suo successo, da non confondere con i comunisti in buona fede che sono i “ nostri fratelli vergognosamente ingannati”, il Profeta di Barbiana dette una volta per tutte una magnifica e acutissima definizione: Il comunismo è la mediazione e l’organizzazione politica di ogni male, al fine di consentire, ad una classe dirigente parassitaria e brutale, la gestione di ogni forma di potere sulle spalle degli ultimi”.

 

Questa è la “prosa profetica” che trova la sua perfetta realizzazione nella tremenda questione della invasione extracomunitaria che, come abbiamo più volte dimostrato, non ha nulla a che vedere con l’emigrazione italiana e neppure, come ha dimostrato l’amico Gilberto Oneto, con il fatto che “gli italiani non vogliono lavorare”, bensì con l’esigenza di abbassare “il costo del lavoro” con la complicità dei sindacati e dell’imprenditoria bastarda , di cui Benetton è un classico esempio.1   Ma l’invasione extracomunitaria trova le sue iniziali radici nella strategia perseguita da sempre dal PCI, oggi “partito democratico”. E’ quella enunciata al Festival Nazionale de “L’Unità” di Campi Bisenzio (Firenze) , nel 1988, l’anno in cui fu eletto segretario Achille Occhetto, da un esponente di primo piano dal PCI e da noi, da allora, sempre evidenziata: “Compagni, non preoccupiamoci più di tanto per la crisi dell’Est… Dal prossimo anno faremo arrivare in massa gli extracomunitari, che ci serviranno per rilanciare la lotta di classe, disarticolare l’Occidente e la Chiesa Cattolica”.

 

Così è stato. Nel 1989 ebbe inizio l’invasione cinese, guarda caso con inizio da San Donnino frazione di Campi Bisenzio e sta proseguendo incessante sino ad ora, con la copertura del cattocomunismo di Renzi. Le vittime , di quella criminale e cinica strategia che ho udito al Festival , sono proprio, come afferma il Profeta di Barbiana , i nostri Ultimi. E per Ultimi si deve intendere i nostri disoccupati, i nostri miserabili – che per il nuovo PCI devono essere tutti scomparsi … - i nostri senza casa, i nostri handicappati, i nostri anziani e i nostri ammalati. Tutte vittime della “concorrenza” promossa “al fine di consentire ad una classe dirigente parassitaria e brutale la gestione di ogni forma di potere” con la concessione gratuita e immotivata a tutti gli “invasori” della cittadinanza e del voto.

 

Ebbene, di tutto il male che deriva dalla “invasione” e dai suoi terribili costi economici e morali, che vanno dagli innumerevoli delitti, al costo per il mantenimento dei delinquenti stranieri nelle nostre carceri, dall’immane sofferenza morale delle nostre vittime innocenti, all’ingiusta sopraffazione delle nostre attività economiche più modeste, si pensi , ad esempio, agli ambulanti, ai piccoli commercianti e agli operai meno qualificati. Ora a chi, se non a Matteo Renzi e alla sua casta, è imputabile la responsabilità politica e morale di questa tragedia che, ad ogni costo, si vuol vigliaccamente nascondere ?

 

Ora, come fare a portare queste inconfutabili verità ai nostri Ultimi e agli ignavi i quali, liberi di votare come gli pare, devono comunque essere da noi informati ?   Ecco quindi che si pone la necessità di fare fronte, sia per la suddetta questione extracomunitaria di cui abbiamo brevemente, ma spero chiaramente accennato, sia sfidando anche gli imbroglioni di “Cinque Stelle” sulla “questione etica” a cui gli va urgentemente contrapposto l’incomparabile “Decalogo di Barbiana” che li contraddice e , non solo politicamente, li liquida.

 

Allora che fare ?

 

Occorre non disperdere le nostre forze, occorre incontrarsi, confrontarsi liquidando e combattendo gli opportunisti, che come un cancro si annidano fra di noi. Portare insomma l’Autonomismo e l’Indipendentismo della regione geografica italiana a servizio del vero bene comune. Noi del MAT , in occasione del nostro venticinquesimo anniversario, senza nessuna pretesa, all’infuori di poter testimoniare la Verità, siamo a disposizione di tutti coloro che in buona fede perseguono il nostro grande Ideale.

 

                                                                                       Alessandro Mazzerelli

 

“Combattere l’imperialismo e il comunismo. Sovranità ai Popoli !


 

1 Sembra che Benetton ed altri imprenditori siano interessati ad estendere la zona industriale di Addis Abeba in Etiopia , dove alle operaie che lavorano il cotone per otto ore al giorno danno €.50,00 al mese!! Meno degli operai cinesi. Ecco i classici amici e grandi elettori di Matteo Renzi e della sua casta…

 

SAGGEZZA POPOLARE

03.marzo

 

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