Repubblica Toscana – Già Granducato di Toscana |
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OCCHIO GRILLO ! SACROSANTO
IL TUO CALCIO IN CULO ALLA CASTA , MA NON SI COPIANO I PROFETI , PER
FARSI BELLI COME I “SEPOLCRI IMBIANCATI”…
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(Documento
Ufficiale del Movimento Autonomista Toscano n° 195 del 7 marzo 2013)
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Personalmente Grillo non mi è antipatico anche per un fatto
personale, infatti, malgrado il babbo candidato di “servizio”, 1
due miei figli su tre lo hanno votato.
Il figlio soltanto alla Camera, per questioni d’età, beato
lui… la figlia alla Camera
e al Senato senza se e senza ma. Ma
sarei un pessimo testimone del più grande Profeta del secolo scorso,
parlo del Profeta di Barbiana e un pessimo promotore del Movimento
Autonomista Toscano, che si incardina sul Decalogo di Barbiana,
se non dicessi al nostro Grillo quel che penso delle sua
“scopiazzatura”. Mi spiego. Lo
scorso anno, il 25 maggio, si svolse in San Marino un epocale Convegno
sulla Profezia dei “Ventimila Sammarini” : “Gli imperialismi
? Ci vorrebbero ventimila sammarini per eliminarli. Il mondo cambierebbe
radicalmente in meglio, sarebbero protette le culture e le identità.
Sostanzialmente sarebbe protetta anche la pace, perché le guerre
diverrebbero guerricciole.”
(Barbiana 31 luglio 1966)
Profezia ribadita poi, con grande determinazione, dall’altro
grande Profeta del secolo scorso Mons. Luigi Giussani, il
Fondatore di “Comunione e Liberazione” “Ci
vogliono ventimila Sanmmarini o sarà la barbarie !” (Pozzo
della Chiana (AR) 2 giugno
1976) Ma perché, già che
siamo in argomento, ambedue avevano quella incrollabile certezza
profetica ? Perché il
primo, con incredibile lucidità, vide che il Decalogo di Barbiana
era difficilmente applicabile nei grandi stati, mentre lo era
nei piccoli, ove il personale politico, dal punto di vista etico è più
facilmente controllabile, cioè in una federazione di piccoli Stati
Sovrani, ma veramente Sovrani !2
L’altro, a questo argomento, ci aggiungeva il concetto
economico e politico della “sussidiarietà”.
Ma non volendo
qui tediare con concetti già abbondantemente affrontati in miei libri,
saggetti e libercoli… passo subito ai fatti che hanno reso necessario
questo documento. Mi incuriosì non poco il fatto che del citato Convegno di
San Marino, nel corso del quale fu parlato ampiamente del Decalogo di
Barbiana, se ne parlasse
nella rassegna stampa che
fa riferimento al blog di Grillo. Poi, giunti alle elezioni del
25 febbraio di quest’anno, mi capitò in mano un volantino del
Movimento 5 Stelle e che vi leggo ?
Abilmente rigirato, con parole diverse, ma del tutto analoghe, vi
vedo uno dei punti importanti del Decalogo, purtroppo quasi del tutto
inutile, isolato come è, a cambiare la politica italiana, figuriamoci
quella del mondo, a cui la Speranza milaniana è indirizzata…
A questo punto esaminiamo i punti del Decalogo alla luce del
“programma” grillesco. Decalogo di Barbiana
1)
Divieto
di ricoprire più di una carica pubblica. (Questo primo
punto non compare da
nessuna parte del “programma” elettorale del Movimento 5 Stelle ) 2)
Divieto
di rimanere per più di due volte alle stessa carica pubblica.
(Questo punto compare nel loro programma
con le parole “Massimo
di due mandati elettivi” ma
non si specifica se la cosa riguarda le cariche parlamentari
o anche quelle amministrative: comuni, province,
regioni) 3)
Divieto
della pubblicità personale dei
candidati a qualsiasi carica pubblica.
( Pur mancando
nel programma grillino come principio programmatico, è stato
parzialmente attuato. Ma
attenzione ! In queste elezioni la pubblicità personale non era
necessaria , se la sono fatta prima delle lezioni per porsi ai vertici
delle liste. Con quali “meriti” ? (Vedi
punto 9) 4)
Divieto
di ricoprire una carica pubblica e una di Movimento, in maniera da
consentire all’organizzazione politica il controllo sull’operato
degli eletti.
( Al momento a
controllare l’operato degli eletti
sembra ci sia solo Grillo, francamente
non ci siamo…) 5)
Divieto
di costituire correnti o gruppi di potere.
(Era
questo per il Profeta e anche per me
una delle questioni di fondo, non si combatte la corruzione
promuovendo genericamente una “Legge
Anticorruzione”, che
vuol dire ? Il Decalogo di Barbiana con semplicità, ma chirurgica
precisione, entra nel cuore della corruzione,
perché da lì partono tutte le mafie e tutte le camorre…) 6)
Divieto
di aprire uffici per la promozione del clientelismo. (Questo punto che rafforza e precisa – di non poco -
il precedente, è del tutto assente nel programma di 5 Stelle
) 7)
Obbligo
della dichiarazione annuale, pubblica e giurata, di tutti i redditi e di
tutte le proprietà da parte degli amministratori pubblici. (Anche questo è un punto fondamentale del Decalogo ,
nel programma “grillino” c’è scritto : “Istituzione di un politometro (politichese dei miei coglioni… direbbe il Profeta n.d.a.) per
la verifica di arricchimenti illeciti da parte della classe politica
degli ultimi vent’anni”
il principio è certamente condivisibile, ma è da vedersi
nel pratico…francamente mi sembra molto più chiaro
il sesto punto del Decalogo) 8)
Irreprensibilità
morale nella vita pubblica e privata. (Questo settimo
punto è assente nel programma “grillino” e non si può affatto
sostenere che è implicito) 9)
Predisporre
la lista dei candidati, a qualunque carica pubblica , mediante una
“scala dei meriti”
(E qui, francamente casca l’asino, chi
ha formato le liste “grilline” ?
Con quali “meriti” ? Quelli
di essere più o meno presenti nel p.c. ?
Di essere i paraculi del simpatico Grillo ?
Di essere giovani, perché, i vecchi onesti, per Grillo, sono dei
figli di puttana ? Ma questo non è
razzismo generazionale ? ) 10)
Esercitare
la politica come servizio, evitando qualsiasi contrasto personale con
gli altri servitori. (
Su questo argomento sul programma “grillino” non c’è parola, ma
non si può dare giudizio fino a che non gli si da il tempo di operare) Conclusione:
Al di là della critica, ogni sforzo che va nella direzione del
Decalogo è da noi apprezzato. Quindi apprezziamo quel che c’è, ma non possiamo, dopo
QUARANTASETTE ANNI (31 Luglio 1966) di coerenza , sempre pagata a caro
prezzo, far finta di non vedere quel che non c’è e non mettere in
guardia le persone in buona fede, a cominciare dai miei figlioli.
Spiace, anzi indigna, che Grillo abbia fatto finta di non sapere
che tra i “santi laici” ci sono anche coloro che, senza aver niente,
hanno prestato fede da quasi cinquant’anni alla parola data.
Spiace, anzi indigna, che Grillo non dica una parola contro il
cinismo criminale comunista sull’invasione extracomunitaria. 1988,
Festival Nazionale de “L’Unità” di Campi Bisenzio : “ Compagni,
non preoccupatevi per la crisi dell’Est… Dal prossimo anno faremo
giungere in massa gli extracomunitari che ci serviranno per rilanciare
la lotta di classe, disarticolare l’Occidente e la Chiesa
Cattolica”. Dica ora, da
uomo, ai suoi
“senatori” cittadini e “onorevoli” cittadini
che nei confronti degli Autonomisti Toscani sono almeno i secondi
della classe, non certo i primi.
1 Candidato non pentito, visto il rischio della piena vittoria del “compagno” Bersani , intenzionato a regalare, come primo atto, la “cittadinanza italiana” . 2 Tanto per intendersi, lontana anni luce dall’Europa delle banche e dei banchieri del “fratellone” Mario Monti.
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